Chiunque richieda per la prima volta un appuntamento dallo psicologo potrebbe sentirsi perplesso e agitato.
Queste sensazioni sono dovute principalmente al fatto che non si sa cosa aspettarsi.
Il punto di partenza per i colloqui è l’anamnesi.
L’anamnesi consiste nella raccolta di dati biologici, psicologici e sociali.
I primi appuntamenti hanno come obiettivo la conoscenza tra psicologo e paziente e l’instaurarsi di un rapporto di alleanza e fiducia.
Le informazioni che verranno rilevate riguardano vari aspetti e aree della vita di una persona.
L’anamnesi va condotta a diversi livelli.
Si parte innanzitutto da dati oggettivi quali età, professione, matrimonio, figli, età dei figli, ecc.
In seguito, si raccolgono dei dati soggettivi che comprendono la descrizione di eventi personali ed emozioni e affetti associati a questi.
Nel corso dell’anamnesi personale, lo psicologo deve essere a conoscenza del tipo di istruzione della persona, delle sue scelte scolastiche, universitarie, lavorative; pertanto sarà importante indagare le motivazioni di queste scelte, eventuali ostacoli, qualità della relazione con amici, compagni e colleghi.
Altre informazioni importanti riguardano la vita personale quindi le relazioni amicali e sentimentali: numero di relazioni, matrimonio, eventuali separazioni/divorzi, presenza o assenza di figli, gravidanza (desiderata o non), ecc.…
Ulteriori aspetti che possono essere indagati riguardano le abitudini quindi hobby, passioni, sport, curiosità e interessi.
Infine, possono essere richiesti i cosiddetti life events ovvero quegli eventi che hanno connotato positivamente e/o negativamente la propria vita.
Gli argomenti da poter trattare nel corso dei colloqui sono moltissimi e focalizzati sulla problematica da risolvere ed elaborare.
Una buona anamnesi è un buon punto di partenza per il conseguimento di un successo terapeutico.
E’ necessario affidarsi a persone competenti , non siate diffidenti e se ne sentite la necessità affidatevi al terapeuta.