Stress e ansia sono due parole che usiamo spesso.
Sono due parole che hanno significati diversi, tuttavia, spesso vengono utilizzate in modo inappropriato.
Tra i due, infatti, vi sono delle differenze.
Hans Selye fu il medico che coniò il termine stress. Lo stress è una risposta del corpo a delle richieste ambientali. La pressione dello stress genera la motivazione per adattare i nostri comportamenti alle richieste ambientali.
Selye, inoltre, distingue uno stress positivo (eustress)e uno stress negativo (distress).
L’eustress è correlato al benessere e alla soddisfazione. Il distress, invece è dannoso e controproducente per la persona.
Fondamentalmente lo stress riguarda le nostre strategie per fronteggiare gli stimoli che hanno un effetto su di noi. Si tratta di stimoli interni ed esterni.
Più si percepisce pressione dagli stimoli, maggiore sarà il livello di stress.
L’ansia, invece, è tipicamente un fenomeno che dipende da noi.
L’ansia è dunque regolata da fattori interni e non concerne le capacità di affrontare alcun tipo di richiesta.
Mentre lo stress riguarda il presente, l’ansia riguarda il futuro.
Lo stress, a volte, è culturalmente apprezzato come status symbol a differenza dell’ansia che, invece, sembra rappresentare debolezza.
Un esempio potrebbe essere il lavoro. Chi è stressato per il lavoro appare come una persona che lavora a pieno ritmo, intraprendente, che dedica tutte le sue risorse a quell’attività. Chi invece dimostra ansia, viene visto come una persona che potrebbe non riuscire a portare a termine qualcosa, che potrebbe avere paura di occuparsi di nuovi compiti o di rivestire ruoli con più responsabilità.
Stress ed ansia, ad ogni modo, condividono il fatto di compromettere l’equilibrio, soprattutto psichico, della persona.
Sono certamente fenomeni normali e inevitabili; tuttavia, se persistono o sono frequenti è bene agire per recuperare il proprio livello di benessere.
Fonte: Psychology today