PASSIONE DI COPPIA: QUANTO E’ IMPORTANTE?

La passione, in una #coppia, è un elemento cardine, quasi indispensabile.

Essa indica intesa e attrattività fisica, sessuale, emotiva… ma non solo!

Passione è anche rendersi attraenti per il proprio partner, essere desiderabili.

Si tratta di un concetto semplice, ma spesso difficile da rispettare e mantenere nel tempo.

La prima difficoltà è data dal considerare la passione esclusivamente legata all’esteriorità e quindi alla bellezza e all’aspetto fisico.

In realtà, essa può associarsi al ‘fascino’ cioè a quella caratteristica che rende interessanti ! Senza necessariamente avere delle belle gambe o un addome scolpito.

Il fascino non conosce età, altezza, forma fisica…

Ogni coppia dovrebbe cercare di mantenere viva la ‘fiamma’ della passione.

Capita, però, che i partners  cedano alla monotonia della routine, all’abitudine.

La monotonia si trasforma in noia e la noia genera insoddisfazione.

Ci sono anche coppie che non danno più importanza alla loro desiderabilità poiché ritengono che ormai la coppia è ormai consolidata e non bisogna più curare l’aspetto della passionalità.

Si tratta di quelle coppie che cominciano a dare tutto per scontato.

Questo è un errore fatale: nulla è scontato.

Le coppie dovrebbero sempre ricercare la passionalità, evolvere sessualmente ed emotivamente, cercare nuove forme di complicità e di piacere.

La passione non si sperimenta solo per un periodo. La passione va coltivata e mantenuta costantemente.

In questo modo la coppia sarà più coesa, più aperta al dialogo e alle novità e non sarà vittima della noia.

http://www.annamariagiancaspero.it

CRIMINI E PERSONALITA’

Vi siete mai chiesti quanto la personalità possa incidere sulla scelta di commettere un crimine?

La personalità e i suoi eventuali disturbi possono essere determinanti in casi di atti criminali.

È ancor più determinante se entrambi i partner, in una coppia, hanno un disturbo di personalità.

Alcuni studi addirittura sostengono che una persona con problemi di mente tenta a cercare, inconsapevolmente, un partner altrettanto ‘malato’.

Una combinazione che potrebbe rivelarsi estremamente pericolosa è quella del narcisista che entra in relazione con un dipendente affettivo.

Un caso unione di queste due personalità si è verificata nel 2001, a Novi Ligure. È il famoso caso di Erika e Omar, colpevoli di omicidio della madre e del fratellino di lei.

Queste due categorie sono tra le più interessanti in termini di diagnosi psicopatologiche.

Una persona narcisista, in una relazione, spesso sente di entrare in sintonia con l’altro quando percepisce di avere il pieno controllo, di avere la devozione dell’altro, di essere quasi venerata.

Il dipendente affettivo, invece, è colui che è quasi sempre accondiscendente in quanto teme che anche un ‘no’ possa compromettere l’intera relazione. Il dipendente cerca a tutti i costi di ottenere il consenso dell’altra persona e si impegna per accontentare ogni suo capriccio.

E se il ‘capriccio’ fosse un crimine?

Dalle diverse notizie di cronaca susseguitesi negli anni, si sono registrati casi in cui delle coppie hanno commesso dei crimini. In prima battuta, la reazione comune è “erano malati”/ “con che coraggio hanno compiuto un tale gesto?”

La questione è molto delicata.

Grazie agli sviluppi della psicologia e della criminologia, negli anni è stato possibile indagare le cause di atti così crudeli.

Spesso, soprattutto se gli autori di un crimine erano in coppia, uno dei due se non entrambi soffrivano di un disturbo di personalità e la loro unione ha portato solo alla loro distruzione.

Si tratta di quegli amori totalizzanti che rischiano di diventare pericolosi per sé e per gli altri.

La personalità, seppur sembra solo un elemento che ci distingue gli uni dagli altri, in realtà ha una forte influenza nella nostra vita.

La scelta di un partner non è certamente facile e non sempre si riescono a cogliere tutte le sfaccettature della personalità. Pertanto, è bene tentare di conoscere quanto più possibile l’altro, di essere disponibili al dialogo e di capire quanti più aspetti possibili del carattere e della personalità dell’altro.

 

Fonte:

  1. Adolfo Ceretti, docente criminologia, Unimib
  2. Federica Lanzafame, studentessa di psicologia, Unimib

CONFLITTI DI COPPIA

I conflitti sono normali nella coppia. C’è addirittura chi dice che litigare riduca la monotonia.

I conflitti e le discussionpossano rappresentare un momento di riflessione, conoscenza tra i partner, confronto e crescita della coppia.

Tuttavia, le discussioni si trasformano in una sfida in cui si cerca a tutti i costi di avere ragione.

In molti avrete sperimentato una situazione del genere.

Tutti però concorderete che l’ardua lotta a chi ha più ragione si traduce spesso in una sconfitta per entrambi.

Se la discussione è particolarmente animata si rischia di svuotarsi di ogni sentimento e di annientare psicologicamente sé stesso e l’altro.

Quando, in questi casi, ci si rivolgono accuse o parole pesanti, si cerca poi di rimediare ricorrendo a frasi molto comuni. Ricordiamo ad esempio ‘l’ho detto in un momento di rabbia’, ‘non lo pensavo veramente’.

Queste frasi spesso non aiutano e celano in realtà parole ed emozioni mai esternate.

Ciò dimostra quanto il dialogo sia fondamentale, soprattutto in una coppia.

Bisogna avere il coraggio di esprimersi, di dire ciò che non va e di esternare le proprie idee ed emozioni.

In un conflitto, poi, è importante confrontarsi serenamente, ascoltando l’altro con attenzione e senza porsi sulla difensiva.

Amore è anche dialogo, tolleranza, maturità, ascolto e volontà di crescere insieme.

I conflitti, che sono assolutamente normali, vanno risolti nel minor tempo possibile.

I partner, così, dimostreranno di amarsi veramente e di voler continuare un percorso di vita insieme ricco di felicità, sincerità, amore e pazienza.