Analfabetismo emotivo

Avete mai sentito parlare di alessitimia e di disturbi somatoformi? Probabilmente no.

L’alessitimia, nota anche come analfabetismo emotivo, è un disturbo che rende incapaci di riconoscere e descrivere a parole le proprie emozioni e quelle altrui.

Gli individui che soffrono di questo disturbo non sono consapevoli delle motivazioni per le quali non sono in grado di provare e riconoscere le emozioni. Il test utilizzato oggi per diagnosticare l’alessitimia è il TAS-20 che serve a rivelare la difficoltà di individuare emozioni, la difficoltà nel descrivere sentimenti altrui e a verificare se il pensiero è orientato quasi sempre solo all’esterno e non verso sé stessi.

L’alessitimia è spesso associata ai cosiddetti disturbi somatoformi: si tratta di disturbi psichici che prevedono la presenza di sintomi fisici non attribuibili a malattie di natura somatica.

Ricercare le cause di questi sintomi è difficoltoso in quanto al paziente non è stata diagnosticata alcuna malattia e appare sano; a differenza di alcuni soggetti somatomorfi che descrivono minuziosamente i loro disturbi, ad esempio dolore acuto al cuore, cefalea, ecc.  riportano ad esempio sensazioni di nausea e dolori diffusi.

L’associazione tra alessitimia e disturbi somatomorfi, insieme alla secrezione di cortisolo, è stata oggetto di molto ricerche e molte di queste hanno permesso di identificare l’associazione di questi disturbi come parametro dello stress. L’elevata presenza di  cortisolo circolante, inoltre, è indice di sintomi che possono essere sia di natura fisica che psichica.

Sapevate che, molte persone, a seguito di una rottura sentimentale, separazione, forte litigi  tende ad ingrassare? Spesso  la causa  è  da riconoscersi nell’ elevata presenza di cortisolo nel sangue.

Le ricerche per questi disturbi e sintomatologie vanno ancora avanti ,ma la certezza che si ha è che si tratti di disturbi psichici che possono nuocere al benessere psicofisico delle persone.

“Disturbo” di coppia

La coppia perfetta è quella che condivide tutto e che sta insieme “nella gioia e nel dolore” giusto?

E se una coppia si trovasse a dover condividere anche un disturbo di natura psichica?

Mi spiego meglio. Il DSM riporta un caso in cui ad una coppia viene diagnosticato il cosiddetto Disturbo Psicotico Condiviso, conosciuto anche come Follia-a-Due.

L’esempio riportato nel testo riguarda una coppia in cui la moglie lamenta un “problema di sesso”. Il marito riporta una storia per cui sembra che la moglie abbia diverse avventure extraconiugali con molti uomini diversi; la moglie si trova d’accordo con le affermazioni del marito ma dice di non ricordare mai queste avventure. Dunque, sembrava che la paziente non avesse alcun ricordo di questi incontri e che quindi soffrisse di “amnesia”.

Da un dialogo con i medici emerge che la paziente era in grado di ricordare solo due delle avventure extraconiugali, una avvenuta all’età di vent’anni e un’altra l’anno prima del ricovero e quest’ultima era stata programmata dal marito, il quale si trovava nella stessa casa al momento dell’incontro.

L’influenza del marito ha portato la paziente a credere di soffrire di amnesia; in realtà, spiega il DSM, il sistema delirante della paziente si è sviluppato a causa della stretta relazione con un’altra persona delirante, ovvero il marito. E’ per questo che si parla di Disturbo Psicotico Condiviso.

In casi come questo, la persona che ha adottato il sistema delirante dell’altro si sente danneggiata e riporta avvenimenti e disturbi che sono solo frutto di convinzioni proprie o del partner.

Anche una coppia, dunque, può influenzarsi negativamente, motivo per cui bisogna intervenire per ristabilire il benessere personale e della coppia stessa.

 

 

Il sesso: un’ottima medicina

Una delle poche certezze che abbiamo è che il sesso comporta dei benefici fisici e mentali.

Il sesso è come una medicina in grado di agire sull’autostima, sulla memoria, sul sonno e molto altro; pertanto astenersi dall’attività sessuale comporta una serie di “effetti collaterali” che incidono su fattori fisiologici e soprattutto psichici.

Nonostante ci sia chi sostenga che può fare a meno del sesso, in realtà non è proprio così.

Sapevate che il sesso contribuisce a creare anticorpi utili al nostro sistema immunitario e quindi ci permette di non ammalarci spesso? O che aiuta nella produzione di sostanze chimiche nel cervello che migliorano il nostro grado di felicità e l’umore?

Ebbene, questi sono solo alcuni dei vantaggi derivanti dal sesso.

Un altro beneficio consiste in una migliore capacità di addormentarsi: chi si astiene dall’attività sessuale potrebbe faticare di più ad addormentarsi in quanto, durante il sesso, viene rilasciato un ormone legato al sonno.

La troppa astinenza potrebbe anche indebolire la nostra memoria, la nostra resistenza muscolare e potrebbe portare ad un calo della libido.

Inoltre, l’astinenza potrebbe rivelarsi la causa di alcuni problemi durante i futuri atti sessuali ovvero minore lubrificazione nella donna e disfunzione erettile temporanea negli uomini.

Avere una vita sessuale attiva è importante per il benessere psico-fisico.

L’astinenza, così come la dipendenza dal sesso, possono essere un ostacolo per la serenità dell’individuo, pertanto, anche nella sfera sessuale bisogna trovare un equilibrio.

http://www.popsci.it/sesso-i-10-effetti-collaterali-dellastinenza.html

@annamariagiancaspero

La sessualità maschile e femminile dopo i 40 anni, bugie e verità

Con l’avvento dei quarant’anni gli ormoni sessuali dimuniscono ma questo non significa che il desiderio sessuale “precipiti”.

In realtà molte donne dopo i 40 affermano che la qualità del loro sesso è migliore perché sono più consapevoli del loro corpo e di ciò che le soddisfa.

Il primo mito da sfatare è quindi quello che, con l’avvento della premenopausa, il desiderio precipiti perché l’impulso sessuale è in parte psicologico e molte donne scoprono che la loro libido aumenta quando non devono preoccuparsi di rimanere incinta !

Anche gli uomini sperimentano una sorta di menopausa cioè una diminuzione del testosterone che influenza il desiderio sessuale e la resistenza.

Oltre al normale invecchiamento, lo stress, i farmaci, l’ipertensione, il diabete, influiscono sulla performance sessuale.

 

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