IL BACIO: UN GESTO SEMPLICE E INTIMO

Il bacio è uno dei gesti più semplici al mondo ma racchiude in sé significati profondi.

Il bacio è, innanzitutto, un gesto d’amore.

Chi si bacia sta compiendo un gesto d’affetto, d’impegno nella relazione, di reciprocità, di interesse e… passione.

Questo gesto tanto semplice è più intimo di quanto possiate immaginare!

I baci hanno tutti lo stesso significato?

La risposta è no: a ciascun tipo di bacio corrisponde un significato unico.

Vi propongo alcuni esempi di baci e il loro corrispondente significato:

  1. Alla francese: comunemente chiamato bacio con la lingua (o ‘pomiciare’). È il bacio che esprime desiderio e voglia di andare oltre.
  2. A stampo: molto più casto e veloce. Solitamente, nelle coppie, indica che si va di fretta e non c’è tempo per baci passionali.
  3. Da vampiro: è il cosiddetto succhiotto. Tipico degli adolescenti che vogliono marcare il territorio e delle ragazze gelose. Indicano ‘è mio, non avvicinatevi’!
  4. In fronte: indica interesse, cura e affetto.
  5. Soffiato: è un gesto carino che esprime amore e dedizione verso l’altro/a.

Il bacio è così complesso che coinvolge più di 100 muscoli facciali.

Inoltre, baciarsi fa bruciare circa 26 calorie al minuto.

Il bacio è un toccasana per lo stress, mal di testa, tensione, agitazione, ecc…

Insomma, oltre che essere piacevole comporta veri e propri benefici al corpo.

I benefici si devono al rilascio di serotonina e dopamina.

La serotonina è, infatti, l’ormone della felicità e del buon umore.

La dopamina è un ormone che ci rende appagati e soddisfatti.

Più tempo si dedica ai baci, più il corpo godrà di benefici, più si sarà felici.

Non sottovalutate il bacio: è un gesto così profondo e personale.

Godetevelo in ogni sua sfaccettatura e, se non lo avete già fatto, provatene di nuovi!

LE PERVERSIONI: UOMINI VS DONNE

La parola ‘perversione’ fa assumere un’espressione accigliata e di disapprovazione.

È un luogo comune considerare le perversioni come degli atti osceni o dei ‘disturbi’.

In realtà, ciascuno di noi può sviluppare delle perversioni e ciò non vuol dire non essere “normali”.

Molti psicologi sostengono che in tutti noi si riflettono delle forme di perversione.

Pare che le perversioni siano legate alle prime fasi dell’infanzia e ad alcuni eventi infantili che tutti sperimentiamo. Ad esempio, il masochismo, il feticismo, il sadomasochismo, l’esibizionismo, la sottomissione sono tendenzialmente perversioni che si originano dall’infanzia.

In persone che hanno vissuto dei traumi, seppure leggeri, in tenera età, la perversione assume un’accezione positiva in quanto permette di tenere sotto controllo emozioni pericolose e desideri distruttivi.

La perversione, però, non è sinonimo di patologia e tutti possiamo averne qualcuna.

I temi ricorrenti dal quale sembra originino le perversioni sono: i complessi edipici, la paura della donna-padrona che esercita il proprio controllo sull’uomo, la differenza fra i sessi.

Ma chi è più perverso? L’uomo o la donna?

Si è sempre pensato che le perversioni fossero sperimentate in misura maggiore dagli uomini. Nonostante le perversioni femminili non siano ancora state ampiamente indagate, si può comunque sostenere che le donne non sono meno perverse degli uomini, semplicemente lo sono in modo diverso.

Infatti, alcuni autori parlano della mania per lo shopping, dell’anoressia, della lettura compulsiva di romanzi d’amore e dell’atteggiamento servile come perversioni. Questo si deve principalmente al ruolo sociale della donna che generalmente, anche a causa di molti tabù, non si esprime in maniera esplicita a livello sessuale.

Quindi, è forse probabile che se l’immagine della donna e della sessualità femminile cambiasse, le donne apparirebbero perverse tanto quanto gli uomini.

A voi le riflessioni!

RIDIAMOCI SU!

Ridere fa bene all’umore ma quanti sanno stare allo scherzo?

Quando ci si trova in compagnia e si fanno delle battute, la reazione immediata è quella di ridere soprattutto se la battuta e il contesto cui si riferisce ci è ben noto; tuttavia, non sempre siamo in grado di tollerare lo scherzo oppure, se il motivo della risata ci riguarda in prima persona non sempre questo è di nostro gradimento.

Anche nella coppia è fondamentale ridere e un’interessante ricerca ha esaminato la correlazione tra l’ironia/autoironia e la soddisfazione nella relazione.

La ricerca è stata condotta in Germania dalla Martin Luther University Halle-Wittenberg e conta 154 coppie eterosessuali come partecipanti. Ciascun membro della coppia ha risposto separatamente ad alcune domande sulle loro relazioni; successivamente i ricercatori si sono concentrati sul modo di gestire la risata grazie ad un’indagine sul gradimento o disapprovazione per i momenti di divertimento nella coppia.

I risultati della ricerca hanno evidenziato una maggiore sintonia e soddisfazione nelle coppie che sanno prendersi in giro e ricorrono all’autoironia. Invece, la gelotofobia cioè il timore di essere presi in giro, provoca un impatto negativo sulla coppia e porta ad un minor grado di soddisfazione generale e soprattutto nell’intimità sessuale.

Non bisogna pensare all’ironia verso sé stessi come un atteggiamento di derisione; anzi, può trattarsi di un momento di leggerezza e spensieratezza che può consolidare e mantenere vivo il rapporto di coppia.

La quotidianità potrebbe generare monotonia quindi perché non ridurla con una risata?

Fonte: Popular Science