L’amoressia, chiamata anche anoressia sentimentale, è il rifiuto di nutrirsi dei sentimenti.
Il riferimento all’anoressia è infatti scontato.
L’anoressica nervosa si priva del cibo e “l’amoressica” dei sentimenti.
Questo tipo di comportamento può dipendere da diversi fattori ed esperienze.
Tra le più influenti vi sono la separazione e l’abbandono, soprattutto in età infantile.
L’amoressia può anche paragonarsi alla philophobia (paura di amare). Anche questo disturbo dipende da esperienze dolorose e traumi sperimentati in tenera età.
L’amoressica tenta di esercitare un rigido controllo sulle emozioni e di non lasciarsi andare.
Il suo motto, pertanto, diventa: ‘Non amo per non soffrire’.
L’anoressia sentimentale colpisce principalmente il genere femminile che, in alcuni casi, adotta comportamenti tipicamente maschili.
Maggiormente presente negli uomini è invece la bulimia sentimentale.
Essa consiste in una ricerca continua di relazioni affettivo-sessuali che, una volta consumate, vengono ‘vomitate’ per ricercarne delle altre.
Nel caso della bulimia sentimentale alcune cause sono da ricercarsi in comportamenti ormai comuni nella società.
Basti pensare agli speed-date o ai one-night-stand (avventure da una notte).
Questi e altri fenomeni simili favoriscono l’incontro tra corpi e non tra persone.
In questo modo risulterà più facile sviluppare l’anoressia o bulimia sentimentale.
Inoltre, sarà più facile innalzare delle difese per proteggersi da eventuali sofferenze e delusioni d’amore.