BACIO A DESTRA O A SINISTRA?
Avete mai fatto caso a quale sia il vostro lato preferito per dare un bacio o un abbraccio?
Se ci riflettete sicuramente rispondereste ‘lato destro’.
Questa preferenza è stata anche rilevata da uno studio condotto in Germania e da una serie di studi che confermano l’influenza della manualità. Molti dei nostri contatti sociali, infatti, sono associati ai movimenti delle mani e il saluto ne è un chiaro esempio. Quindi la preferenza dipende sicuramente dai movimenti.
La maggior parte delle persone è destrimana: questo spiega perché si preferisca il lato destro per dare un bacio o per abbracciare qualcuno.
Bisogna però considerare un altro aspetto rilevante, ovvero il contesto emotivo.
Vi sono molte situazioni di forte emotività che spostano la preferenza da destra a sinistra a prescindere che l’emozione suscitata sia positiva o negativa.
Lo spostamento è dato dall’attivazione dell’emisfero destro che è deputato al riconoscimento delle emozioni. I nostri emisferi hanno un controllo controlaterale: l’emisfero destro controlla la parte sinistra del corpo e viceversa.
Inoltre non vi è differenza se si tratti di un amico, del fidanzato/a o di una persona appena conosciuta; destra o sinistra dipende esclusivamente dalla manualità e dall’emotività percepita.
Fonte: Popular Science
Cybersex
Non è certo una novità il fatto che Internet abbia rivoluzionato il nostro modo di relazionarci con gli altri. Ma in che modo la rete può influire sulla nostra vita affettivo sessuale?
Sempre più persone sfruttano gli strumenti informatici a loro disposizione per avere dei rapporti sessuali virtuali: in questo caso parliamo di cybersex.
Il cybersex può essere praticato sia da estranei che si conoscono in rete sia da coppie stabili che non possono avere rapporti sessuali nella realtà (talvolta per distanza geografica).
Sia da coppie clandestine che desiderano rendere piu piccante il loro rapporto sessuale
Solitamente chi pratica questo tipo di attività si scambia messaggi in cui si esprimono i propri desideri e fantasie sessuali (sexting) e si fanno richieste esplicite all’interlocutore (ad esempio chiedendo foto o video a carattere erotico).
Il cybersex può quindi in alcuni casi essere di aiuto per quelle coppie che devono affrontare lunghi periodi di distanza fisica, tuttavia può portare anche a dei rischi.
Infatti, esiste una variante patologica del cybersex, ovvero la cybersex addiction, che consiste nell’utilizzo compulsivo di internet per cercare partner erotici.
Questa spasmodica ricerca di attività sessuale virtuale può portare a gravi conseguenze: spesso infatti gli individui affetti da questa dipendenza tendono a distaccarsi totalmente dalla realtà, allontanandosi dai loro affetti reali. Chi ha una relazione stabile nella vita reale tende a danneggiarla gravemente rifugiandosi nei meandri della rete, attratto da un mondo lussurioso che promette esplosioni di piacere infinite.
Ma cosa spinge esattamente una persona a preferire rapporti virtuali rispetto a quelli reali?
I motivi possono essere diversi. Prima di tutto si sa, essere se stessi su internet è semplice: nessuno sembra avere timore di raccontare i propri segreti, anche quelli più nascosti. Forse perché si sta chattando con degli sconosciuti che non hanno pregiudizi sulla persona.
In secondo luogo conoscere persone nuove su internet è qualcosa di immediato: oggi, nella vita reale potrebbe sembrare addirittura strano o inquietante che uno sconosciuto si avvicini per fare due chiacchiere. Su internet invece è la normalità. Le persone più insicure (sia sul proprio aspetto fisico che per altre ragioni) possono trasformarsi in rete: possono essere chiunque vogliano, possono immediatamente diventare più belle, più simpatiche e, perché no, più intelligenti.
Ci si sente in qualche modo protetti dallo schermo del computer, dall’anonimità.
Infine, molto frequentemente il cybersex viene usato come vera e propria via di fuga dallo stress della vita quotidiana. Per alcuni è gratificante ogni tanto (o molto spesso) sapere che anche se la vita di tutti i giorni è monotona e stancante c’è sempre qualcuno online pronto a soddisfare le proprie esigenze sessuali (anche se solo virtualmente).
Il consiglio migliore che si possa dare ai soggetti che soffrono di cybersex-addiction è quello di distaccarsi completamente dalla rete, almeno per un certo periodo di tempo, per riallacciare rapporti veri, con persone reali.
E’ particolarmente rischioso per le generazioni più giovani perché in questo modo la sessualità perde il suo valore iniziale di conoscenza ed intimità con il proprio partner e diviene una ricerca spasmodica di innalzare i livelli del puro piacere fisico utilizzando webcam, video e siti porno perdendo il vero sapore della sessualità.
https://www.spreaker.com/user/10717255/cybersex-si-o-no
Le regole per litigare bene
Una coppia non è mai esente da litigi e incomprensioni: fanno parte della relazione e, perché no, aiutano a non cadere nella monotonia e a conoscersi meglio. Un ostacolo, infatti, può essere un’occasione per scoprire qualcosa in più dell’altra persona.
Quando si affronta una discussione o un litigio i toni potrebbero scaldarsi e gli insulti, sarcastici o meno, non mancano quasi mai.
Erica Francesca Poli scrive che per litigare nella giusta maniera bisogna evitare i cosiddetti quattro cavalieri dell’apocalisse di Gottnam: Critica, Atteggiamento di Difesa, Disprezzo e Fare Muro.
Questi 4 elementi non vi suoneranno sicuramente nuovi, anzi, molti di voi staranno già ricordando situazioni in cui li ha sperimentati.
Quando qualcosa non va, si è soliti partire da una critica che diventa in realtà una critica verso la persona piuttosto che verso una situazione; “sei il solito ritardatario, sei un egoista”, “questa casa è un disastro perché sei disordinato”: questi sono solo alcuni esempi comuni a tutti.
Una critica di questo tipo alimenta maggiormente i diverbi e porta la coppia a scontrarsi sempre più. Alla critica quindi seguirebbe il contrattacco o la classica reazione “combatti o fuggi”.
Sia l’attacco che la fuga sono comportamenti che non permettono la risoluzione del conflitto ma che potrebbero portare uno dei due partner ad alzare un muro in quanto ci si convince che il dialogo sia inutile.
Una volta innescati questi meccanismi, bisognerebbe preoccuparsi di disinnescarli per evitare sofferenze a sé stessi e al partner.
Per ottenere comprensione ed esprimersi in modo da non ferire l’altro bisogna imparare a comunicare in modo non violento: in questo modo voi, come singoli e come coppia, sarete in grado di affrontare al meglio un problema o un diverbio.
Fonte: Anatomia della Coppia di Erica Francesca Poli
“Disturbo” di coppia
La coppia perfetta è quella che condivide tutto e che sta insieme “nella gioia e nel dolore” giusto?
E se una coppia si trovasse a dover condividere anche un disturbo di natura psichica?
Mi spiego meglio. Il DSM riporta un caso in cui ad una coppia viene diagnosticato il cosiddetto Disturbo Psicotico Condiviso, conosciuto anche come Follia-a-Due.
L’esempio riportato nel testo riguarda una coppia in cui la moglie lamenta un “problema di sesso”. Il marito riporta una storia per cui sembra che la moglie abbia diverse avventure extraconiugali con molti uomini diversi; la moglie si trova d’accordo con le affermazioni del marito ma dice di non ricordare mai queste avventure. Dunque, sembrava che la paziente non avesse alcun ricordo di questi incontri e che quindi soffrisse di “amnesia”.
Da un dialogo con i medici emerge che la paziente era in grado di ricordare solo due delle avventure extraconiugali, una avvenuta all’età di vent’anni e un’altra l’anno prima del ricovero e quest’ultima era stata programmata dal marito, il quale si trovava nella stessa casa al momento dell’incontro.
L’influenza del marito ha portato la paziente a credere di soffrire di amnesia; in realtà, spiega il DSM, il sistema delirante della paziente si è sviluppato a causa della stretta relazione con un’altra persona delirante, ovvero il marito. E’ per questo che si parla di Disturbo Psicotico Condiviso.
In casi come questo, la persona che ha adottato il sistema delirante dell’altro si sente danneggiata e riporta avvenimenti e disturbi che sono solo frutto di convinzioni proprie o del partner.
Anche una coppia, dunque, può influenzarsi negativamente, motivo per cui bisogna intervenire per ristabilire il benessere personale e della coppia stessa.
Cosa succede nel cervello quando siamo felici ?
Nello stomaco sentiamo le farfalle, ma cosa accade nella nostra testa quando siamo felici?
I ricercatori dell’Università di Pisa con uno studio, pubblicato su Cell eeports, hanno scoperto come la serotonina agisce sul nostro cervello.
Il funzionamento del cervello si basa su un’estesa rete di comunicazione tra neuroni appartenenti a regioni diverse. Nel caso della serotonina, si è osservato che questa specifica popolazione di neuroni attiva tutti i distretti del cervello, ma non nello stesso momento. Le prime regioni a essere interessate sono l’ippocampo e la corteccia cerebrale, non a caso due aree deputate a regolare il “comportamento emotivo” .
Queste scoperte ci aiutano a conoscere con maggiore profondità il meccanismo della neurotrasmissione serotoninergica e di conseguenza ci permettono una maggiore comprensione e nuove possibili cure per importanti patologie come l’ansia, la depressione e l’autismo.
http://www.annamariagiancaspero.it
http://www.popsci.it/svelato-cosa-succede-nel-cervello-quando-siamo-felici.html
Dipendenza affettiva: quali possono essere alcuni segnali
Brenda Schaeffer, psicologa americana, pone nel suo libro Is it love or is it addiction? alcune domande per valutare se nella propria relazione sentimentale esiste o meno una dipendenza affettiva . Leggiamole insieme e acquistiamo maggiore consapevolezza sul nostro tipo di rapporto.
- Hai scoperto da relazioni passate che hai la tendenza a idealizzare le persone?
- Lui ti piace così com’è o cambieresti qualcosa?
- Ti concentri principalmente su come ti tratta piuttosto su com’è effettivamente?
- Ti fa sentire sempre speciale?
- Il responsabile della tua sicurezza e felicità è il tuo partner?
- Ti senti in ansia se non sei con lui?
- Scatta il panico se lui non ti chiama?
- Hai una lista di aspettative che lui deve soddisfare per farti sentire amata?
- Pensi di non poter vivere senza di lui?
- Sei terrorizzata all’idea di perderlo?
- Ti senti vuota e sola quando lui non c’è?
- Cerchi di avere il controllo sulle sue azioni?
http://www.annamariagiancasepro.it
Desiderio femminile: a comandarlo è forse la KISSPEPTINA
Uno studio condotto da Julie Bakker della Liège University in Belgio e da Ulrich Boehm della Saarland University in Germania, pubblicato su Nature Communications rivela che ad accendere la libido nelle donne è la kisspeptina, l’ormone del bacio.
I ricercatori hanno scoperto che la kisspeptina aumenta sia l’attrazione per il sesso opposto che l’attitudine sessuale. I risultati mostrano che oltre alla pubertà e alla fertilità, anche l’attrazione e le attitudini sessuali sono tutte controllate da questa singola molecola: la kisspeptina.